DI MAIO, IL MSI È STORIA SERIA.EVITA DI ABUSARNE
Vi prego, toglietemelo dalle mani.
Ma come si permette Luigi Di Maio di spiegare al mondo che il Msi avrebbe approvato il reddito di cittadinanza?
Ma che ne sa lui della nostra straordinaria storia sociale? Gli ha risposto bene sul muso Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d’Italia: “Sciacquati la bocca”.
Di Maio è riuscito a mettere insieme Pci e Msi sul suo caro reddito di cittadinanza. Come se fossero la stessa cosa.
Vergognati un po’, pupetto scappato di casa (con o senza condono).
Visto che è così colto, verrebbe voglia di sfogliare i suoi numerosi libri e cercare l’espressione Stato nazionale del Lavoro. E magari comprendere le differenze tra sociale e socialismo, che non dovrebbe essere così difficile neanche per lui.
Purtroppo si parla per dare fiato alla bocca o peggio ancora per sostenere progetti fallimentari ammantandoli di nobile storia.
Eppure, il vicepresidente del Consiglio ha commesso un errore grossolano: la misura su cui indebita l’Italia è esattamente il contrario di quelle politiche di sviluppo per le quali si batte’ proprio il Msi. Il lavoro autonomo e il cosiddetto sottoproletariato urbano ne rappresentarono per larga parte l’essenza elettorale. Ma mai Almirante si sognò di sollecitare una politica di sussidi: “Non regalategli il pesce, ma insegnategli a pescare”.
Socializzazione e partecipazione dei lavoratori agli utili e alla gestione delle aziende furono i capisaldi delle battaglie parlamentari di un’epoca gloriosa: voi siete quelli del decreto dignità…
Siete riusciti ad aumentare ancora il prelievo fiscale e osate parlare di Msi: ma le conoscete le lotte contro qualunque governo proprio sul tema della vessazione degli italiani? Cercate nei vostri archivi quello statuto del contribuente che fu portato dalla fiamma tricolore in tutta Italia prima di chiunque altro.
Voi siete come quelli di prima, che infilavano le mani nelle tasche altrui: stanno li’ a testimoniarlo persino la fatturazione elettronica e il via libera alle tasse locali.
Di Maio, fate casino pure sulle riforme costituzionali, con quel testo scodellato dal ministro Fraccaro. Sai bene qual è la prima, vera proposta rivoluzionaria in tema di democrazia diretta che voi non osate fare: è l’elezione diretta del presidente della Repubblica, che servirebbe anche a garantire l’unità nazionale se dovessero prevalere spinte oltranziste nella riforma delle autonomie regionali.
E poi, tanto per capire quanto sia strumentale chiamare in ballo il Msi per le vostre sciocchezze legislative che presto dovrete rimangiarvi e per questo temete l’annuncio referendario di Giorgia Meloni, spiegateci una cosuccia.
Voi siete quelli che volete usare il Msi per il reddito di cittadinanza e negate diritto di cittadinanza con una strada a Roma – come ha ricordato la figlia Giuliana – al leader che più di ogni altro fu a capo di quel partito: Giorgio Almirante.
Capisci ora, Di Maio, perché devi sciacquarti la bocca quando parli della nostra storia? Fate tranquillamente quello che vi pare, se ne siete capaci, ma non abusate della nostra pazienza.
Quel Msi si batté per la pensione alle casalinghe, non per l’assegno a rom e clandestini.
Francesco Storace
No si può sentire…. A prescindere che di sociale l’Italia è stracolma, definire demenziale il reddito di cittadinanza è un eufemismo. Di sicuro Almirante avrebbe creato i presupposti per creare denaro e non scialaquarlo. Creare lavoro crea benessere, questi aiutini a pioggia, sono molto inutili quanto renziani, ma soprattutto puzzano di elenosina e non risolvono il problema di chi langue nella miseria e nella crisi, oltre che svuotano le ultime risorse nazionali. Ponti che crollano, terremotati che vivono in baracche da cantiere, spacciate e pagate come casette, aziende che chiudono, A prescindere che crea un esercito di fancazzisti. Ma poi quali saranno i requisiti per accedervi???
Giocano con la politica e il governo come i bambini giocano con il pisellino. Naturalmente, visto il quoziente di intelligenza degli elettori, pensano che anche la storia è un fai da te.
Peste li colga
Bravissimo! Darei un consiglio al Vice-Primo-Ministro di leggersi e sono certo che qualcosa verrebbe a correggere, con la speranza che capirebbe la vera anima e cuore del grande ed insuperabile Giorgio! Quale amico di famiglia della sua cara vedova, auguro che Donna Assunta non legga quanto detto da chi non ha mai visto, sentito e conosciuto un vero Uomo! E’ solo da compiatire e se fosse più prudente, leggersi qualcosa in merito prima di pronunciarsi!
Il fascio allora oltre la pensione la baggina , aziende di stato ecc. Oggi lo darebbe il reddito di cittadinanza, ma voi come fate a parlare quando non avete fatto nulla per fermare le aziende che da decenni emigrano in altri lidi, aziende molte delle quali amici degli amici vostri,cosa avete fatto? Troppo facile parlare a vanvera la gente ha ancora voglia di lavorare ma se l unico lavoro che viene proposto è il bidello precario l insegnante precario aziende che vorrebbero assumere ,nel Triveneto ,solo scienziati pagati come scopini. Una scuola che non è in grado più di insegnarti neppure l italiano. Di cosa state parlando e quando tutto questo avveniva voi dove eravate ,é il mio bel pacioccone,Storace, é lei dove era, Roma è una vita che fa schifo ed è colpa della Raggi , ma voi quando c ‘eravate cosa avete fatto, UN CAZZZZZZZZZO, adesso volete insegnare, imparate a guardare e giudicare alla fine che se questa ciambella non dovesse uscire neanche lei con il buco poco male, questi almeno ci hanno provato a cambiare, e non come lei e i suoi amici.
Cure buone ci vogliono
A un ignorante si può far capire ch’egli è un ignorante ; ma come farai per far capire a un imbecille ch’egli è un imbecille
Arturo Graf